Il caffè migliore al mondo non si beve a Napoli: ecco dove devi andare

Dimenticate la solita tazzina all’italiana: il vero paradiso del caffè è (sorprendentemente) molto più lontano di quanto si pensi…

Alzi la mano chi non ha sempre pensato che la patria indiscussa del caffè sia Napoli, la città partenopea dove il rito della tazzina è un rituale sacro e irrinunciabile, una questione di cuore e tradizione. E in effetti è difficile resistere all’aroma intenso che si sprigiona dai bar partenopei, dove ogni espresso è un piccolo capolavoro. Ma qualcosa sta cambiando. E a dircelo non sono solo i nuovi trend globali, ma anche un’autorità indiscussa del settore come Food & Wine, che ha appena stilato la lista definitiva delle capitali mondiali del caffè.

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Il caffè migliore al mondo non si beve a Napoli: ecco dove devi andare. (Mytouristapp.it)

Strano ma vero: nella lista appena menzionata, Napoli non c’è. A rappresentare l’Italia figura solo Milano, con le sue torrefazioni di design e una cultura del caffè più internazionale che tradizionale. Ma la vera sorpresa è un’altra: per assaggiare il miglior caffè del mondo oggi bisogna volare dall’altra parte del globo. Scopriamo insieme dove.

La nuova insospettabile “mecca del caffè” dall’altra parte del mondo

La miscela nera più buona del mondo si assaggia, udite udite, niente meno che a Melbourne. La città australiana è considerata la culla della cosiddetta “terza ondata del caffè”, un movimento che eleva ogni fase della preparazione – dalla selezione dei chicchi alla presentazione in tazza – a una forma d’arte. Qui il caffè non è solo bevanda, ma cultura, esperienza multisensoriale, perfino identità urbana. Locali come Higher Ground e Industry Beans propongono brunch da chef stellati e miscele che sembrano create in un laboratorio di alchimia.

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La nuova insospettabile “mecca del caffè” dall’altra parte del mondo. (Mytouristapp.it)

A rendere Melbourne così speciale è l’approccio quasi maniacale alla qualità. Baristi, torrefattori e clienti parlano la stessa lingua fatta di origine, tostatura, acidità e corpo. Il risultato? Una comunità globale che si ritrova ogni mattina davanti a un “flat white” – simbolo indiscusso della città – e che non scambierebbe quel momento con nessun altro al mondo.

Intanto, nel resto del pianeta, città come Copenaghen, Seul, Tokyo e Cape Town seguono a ruota, ciascuna con una visione personale e innovativa del caffè: tra sostenibilità, estetica e sperimentazione. L’espresso resta un grande classico, ma sempre più spesso è affiancato da metodi alternativi come il pour-over o il cold brew.

Morale: forse è davvero il momento di rivedere le nostre certezze. Perché se è vero che il caffè a Napoli è un rito, quello a Melbourne è pura rivoluzione. E a quanto pare, è lì che bisogna andare per capire davvero che sapore ha il futuro.

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