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Fortezza di Castel Goffredo

Castel Goffredo, nella sua lunga storia, a partire dall'XI secolo circa e sino alla metà del Settecento, fu un'importante città-fortezza.

 

Il primo perimetro fortificato del borgo, dotato di fossato a difesa e costituito prevalentemente da palizzate in legno e terrapieni, dall'XI secolo e fino alla metà del Quattrocento, si formò forse entro le rovine del castrum romano. Al suo interno, regolato da un accesso attraverso la Torre di Castelvecchio, sorse il primo nucleo abitato e si chiamò Castellum vetus (Castelvecchio), conservato quasi integro ai giorni nostri.

 

Verso il 1460, sotto il marchesato di Alessandro Gonzaga (1427-1466), si iniziò a dotare anche il resto dell'agglomerato urbano esterno alla prima fortificazione di un secondo ordine di mura, di un possente rivellino e di quattro porte di accesso (vedi mappa delle fortezza nel Cinquecento). Tutto attorno alle mura si estendeva un fossato, originato dal corso dei torrenti Fuga e Tartarello. Ludovico Gonzaga (1460-1511), vescovo di Mantova e signore di Castel Goffredo, nel 1480 affidò l'incarico di potenziare le mura difensive all'architetto militare Giovanni da Padova (1428-1499), iniziando la sostituzione delle antiche difese in legno con mura in pietra. Agli inizi del Cinquecento, furono costruiti anche sette possenti torrioni difensivi e potenziate le difese per volere del marchese Aloisio Gonzaga (1494-1549), capostipite dei "Gonzaga di Castel Goffredo", che provvide a chiudere due delle quattro porte di accesso.

 

Dopo il marchesato di Alfonso Gonzaga (1541-1592), che apportò solo piccoli miglioramenti alle fortezza, iniziò il decadimento delle mura difensive, a causa dell'abbandono in cui furono lasciate dai duchi di Mantova e dalle guerre. Con l'aggregazione di Castel Goffredo al ducato di Mantova, il duca Vincenzo I Gonzaga (1562-1612) non si interessò alla fortezza e solo nel 1629, dopo lo scoppio della guerra di successione di Mantova e del Monferrato, la struttura fortificata di Castel Goffredo venne rivalutata e vennero costruite delle lunette a est, sud e ovest della fortezza e potenziati i torrioni con nuovi pezzi di artiglieria.

 

Tra il 1757 e il 1771 iniziò il progressivo abbattimento delle opere di difesa, iniziando dal rivellino e dalle lunette esterne. Nel 1817 prese avvio la demolizione delle mura, che progressivamente venne conclusa nel 1921.

 

Resti delle mura si conservano ancora in un tratto a est del rivellino, corrispondente al muro di confine del Palazzo Gonzaga-Acerbi (in via Montegrappa), in un tratto a ridosso del fossato che cingeva le mura a ovest del borgo e nel Torrione di S. Antonio (nel Parco La Fontanella). Delle quattro porte che chiudevano la città, rimane traccia invece in due pilastri in marmo della Porta Picaloca, all'ingresso del centro storico in via Mantova.

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(Tratto da "Fortezza di Castel Goffredo". Wikipedia, L'enciclopedia libera. https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fortezza_di_Castel_Goffredo&oldid=134753535, Ultima visita il 1° agosto 2023, ore 14:05, licenza CC-BY-SA).

 

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Foto: Castel Goffredo-Porta di Sopra, di Teseo, PD-Italy, attraverso Wikimedia Commons.

 

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