
Storia di Castel Goffredo
Età antica
Il territorio di Castel Goffredo è stato abitato sin dall'età del bronzo. La zona è stata interessata dalla civiltà etrusca, come testimonia il ritrovamento di alcuni utensili quotidiani, come le coppe e brocche di acqua, dalla civiltà romana del I secolo, con la scoperta di un'ara votiva e di una lapide sepolcrale. Quest'area fu interessata dalla centuriazione di Mantova e sulla romanizzazione del centro storico alcuni studiosi ipotizzano che questo fosse suddiviso in dodici blocchi e caratterizzato dal Cardo e Decumano Massimo, al cui incrocio era posto il foro, rappresentato oggi dalla piazza Mazzini.
Età medievale
La prima menzione di Castellum Vifredi come agglomerato urbano risale all'8 luglio 1107. Tra l'800 e il 1115 Castel Goffredo appartenne alla contea di Brescia, fino al 1190.
Successivamente la città diede lo statuto di libero comune e quando Brescia non poté offrire la sua difesa, nel 1337, preferì porsi sotto la protezione di Mantova e dei Gonzaga.
Dopo le alterne dominazioni dei Visconti (1337), dei Gonzaga (dal 1337 al 1348), dei Visconti (dal 1348 al 1404), dei Malatesta (dal 1404 al 1426), della Repubblica di Venezia (dal 1426 al 1431 e ancora dal 1439 al 1441) ed ancora dei Gonzaga (dal 1441), nel 1466 con Alessandro Gonzaga il borgo divenne feudo imperiale autonomo e vide la nascita del Marchesato di Castel Goffredo. Durante la sua dominazione, il borgo fu ampliato, furono erette le seconde mura cittadine e furono pubblicati gli "Statuti Alessandrini", che portano il suo nome e rimasero in vigore fino al 1796.
Età moderna
Con il marchese Luigi Alessandro di Castiglione, nel 1511 iniziò il ramo cadetto dei "Gonzaga di Castel Goffredo" e il borgo divenne capitale del suo feudo, comprendente anche Castiglione e Solferino. Nel suo palazzo di residenza (Palazzo Gonzaga-Acerbi), creò una magnifica corte, frequentata da poeti (Mateo Bandello, Lucrecia Gonzaga e Pietro Aretino), artisti, diplomatici (Cesare Fregoso) e ambasciatori (Antonio Rincon). Nel 1516 transitò da Castel Goffredo ed accolse l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo che inseguì le truppe francesi. Un altro imperatore, Carlo V, venne invitato da Luigi Alessandro di Castiglione il 28 giugno 1543 ed ottenne le chiavi della città. Il marchese Luigi Alessandro potrebbe aver commissionato una serie di affreschi della sua residenza alla scuola di Giulio Romano: rimane nella loggia del palazzo un'importante testimonianza pittorica di questo periodo. Luigi Alessandro morì il 19 luglio 1549. La sua successione fu travagliata. Gli succedette il primogenito Alfonso di Castel Goffredo, che governò la città dal 1549 al 1592 e venne assassinato a Corte Gambaredolo assassinato per motivi ereditari da sicari del nipote Rodolfo Gonzaga, fratello di Luigi Gonzaga il santo. Rodolfo si impadronì della fortezza e regnò col terrore a Castel Goffredo. Il popolo castellano non accettò gli abusi e organizzò un complotto che portò all'assassinio del marchese Rodolfo il 3 gennaio 1593, mentre si recava alle funzioni religiose nella Chiesa di S. Erasmo. Con la sua morte, senza figli maschi, si concluse anche la storia della località come feudo autonomo dei Gonzaga e la breve signoria dei "Gonzaga de Castel Goffredo".
Dopo una lunga disputa alla corte imperiale di Rodolfo II del Sacro Romano Impero tra il terzo marchese di Castiglione Francesco Gonzaga (1577-1616) e il duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga di Mantova, nella quale intervenne nel 1602 come ambasciatore, senza risultato, Lorenzo da Brindisi, la città fu definitivamente unita per decreto imperiale nel 1603 al Ducato di Mantova e ne seguì le sorti fino al 1707, quando l'ultimo dei Gonzaga, il duca Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers, fu deposto dall'imperatore Giuseppe I d'Asburgo e costretto all'esilio.
Il dominio austriaco determinò l'occupazione della città e la requisizione dei depositi di provviste, e tra il 1705 e il 1706 i soldati austriaci saccheggiarono Castel Goffredo, prendendo in ostaggio anche i residenti. Nel 1796 Napoleone Bonaparte respinse gli austriaci oltre il Mincio e nel 1797 l'Austria cedette la Lombardia ai francesi. Il 13 maggio di quest'anno Castel Goffredo venne occupato dalle truppe francesi.
Età contemporanea
Seguirono i governi austriaci nel 1799, francesi dal 1801 al 1814 e di nuovo gli austriaci fino al 1866.
Negli anni 1848 Castel Goffredo fu il centro cospirativo anti-austriaco dell'Alto Mantovano e contò la presenza di molti patrioti, guidati dal castellano Giovanni Acerbi, che in seguito divenne l'intendente generale della spedizione dei Mille di Garibaldi. La congiura fu scoperta e sfociò nella tragica pagina dei Martiri di Belfiore.
Nel 1859, dopo la battaglia di Solferino, che coinvolse anche il territorio di Castel Goffredo essendo qui schierato il 3° corpo d'armata del generale François Certain de Canrobert, il Comune fu raggruppato nel Regno di Sardegna e nel 1861 entrò a far parte del Regno d'Italia. Nel 1871 fu fondata la "Società di Mutuo Soccorso" che nel 1900 contava trecento soci.
Il 1925 segnò la ripresa economica e industriale di Castel Goffredo: aprì infatti il primo calzificio, il NO.E.MI., destinato a scrivere la storia dell'industrializzazione della zona. Il 19 settembre 1926 a Castel Goffredo venne assassinato dai fascisti il maestro cattolico Anselmo Cessi.
Dopo la seconda guerra mondiale, Castel Goffredo conobbe un grande sviluppo economico e divenne un centro industriale di primaria importanza per l'industria tessile, grazie alla produzione di calze da donna, collants e filati per calze.
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(Tratto da "Histoire de Castel Goffredo". Wikipédia, L'encyclopédie libre. https://fr.wikipedia.org/w/index.php?title=Histoire_de_Castel_Goffredo&oldid=201942813, Ultima visita il 3 marzo 2023, ore 13:51, licenza CC-BY-SA).
Foto: Castel Goffredo collage, di Massimo Telò, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons.
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